mercoledì 29 ottobre 2008

L'Italia s'è dest(r)a

il decreto gelmini è legge

l'azione legislativa del governo procede spedita e indisturbata a colpi di decreti legge. il decisionismo berlusconiano miete consensi e al di la dei fini dei mezzi delle pratiche messe in atto
questo a quanto pare piace.
questo assenso figlio del delirio collettivo di un italia vessata da una crisi sociale enorme, strutturalmente debole,vecchia,abitata da clientele ineluttabili da sprechi ingiustizie di ogni sorta
delirante ammirazione per il piu potente il piu ricco anche se piu immorale politico dell intera storia repubblicana, sembra totalmente irriflesso.
l'argomento preferito di questo governo è la paura.
l'emergenza quella vera:la crisi sociale di una societa dal bassissimo potere d'acquisto,in cui sono cadute le protezioni sociali classiche e ancora incapace di rilanciare un idea di sviluppo compatibile, ( sopravvivente) al mercato è stata abilmente dribblata speculando su un altro tipo di paura:l'insicurezza civile.
ed ecco allora i proclami per la militarizzazzione delle nostre citta per aver finalmento scovato(istituito) il nemico.
la sicurezza regna sovrana in un moltiplicarsi aberrante di violenze razziste mentre dall alto sempre piu frequentemente si parla degli eroi di salò e del riconoscimento che noi gli dovremmo
mentre la chiesa ringhia agli infedeli e nasconde i pedofili mentre nelle nostre strade migliaia di studenti chiedono un futuro,stigmatizzati dal governo.

l'italia s'è desta

e intanto la scuola pagherà!

pagherà forse l'ici tolto ai ricchi o forse pagherà la truffa/svendita di alitalia a qualche amico,
forse pagherà la televisione commerciale che illegalmente ancora trasmette su frequenze destinate da sentenza del 99 ad un altra televisione e che stiamo pagando 300.000 euro al giorno,forse pagherà questa crisi colossale vittima di un fantacapitalismo sregolato senza piu rapporti con la produzione e con finalità ad esso estrinseche.

questo il mercato che dovrebbe insediarsi nelle nostre università che dovrebbe orientare i profili della didattica della ricerca che dovrebbe riabilitare la qualità della didattica universitaria e riportare l'universita italiana ad alti livelli nel mondo. un modello contrattuale in cui accede ai saperi chi piu ha e non chi piu lo merita in cui le risorse del servizio pubblico sono paurosamente tagliate un modello che stigmatizza la cultura asservendolaaibilancie ai profili di chidirige l'azienda università.

una scuola che taglia sul futuro sulla ricerca e che divienecosi esposta alla colonizzazione del privato dello speculatore(magari qualche amico),una scuola che crede di recuperareautorità con misure autoritariste.
dobbiamo combattere con tutte le nostre forze questa violenza sul nostro futuro

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